Vegano per caso

Mi capita spesso di fermarmi a ragionare su come va il mondo e a tirare delle bizzarre conclusioni sull’andamento e sulle sorti dell’umanità.

Per esempio ci sono un sacco di cose che, se solo fossero prese per quello che sono senza montarci attorno delle sovrastrutture, risulterebbero assolutamente normali e non desterebbero alcun sospetto né farebbero sorgere delle resistenze.

Per esempio, qualche tempo fa ho invitato a cena degli amici e ho preparato un menù tutto senza glutine perché una dei miei ospiti non può mangiarne. Un’altra persona, alla notizia di un menù 100% gluten free ha storto il naso. Ha tirato un sospiro di sollievo quando ho detto che non avevo preparato cose private di glutine, ma cose che già di natura non ne contenevano.

Ecco, noi un sacco di volte facciamo alla stessa maniera. Pensiamo che certe cose siano lontano da noi e non adatte alla nostra esperienza di vita perché le etichettiamo a priori senza guardarle veramente. Senza renderci conto che fanno parte del naturale flusso dell’esistere.

Per rimanere sul filone del cibo, come mi diverto a individuare piatti che naturalmente sono senza glutine, così trovo divertente elencare i piatti che sono casualmente vegani: la pasta al pomodoro, il risotto con le zucchine, l’insalata di patate e noci, i fagioli all’uccelletta, le bruschette al pomodoro, la salvia in pastella, la focaccia genovese… La pasta che mi sono inventata di sana pianta questa sera.


Ricetta

Ho fatto rosolare nell’olio d’oliva una manciata di anacardi tagliati a pezzettini assieme a un peperone rosso e a uno giallo tagliati a cubetti di mezzo centimetro. Ho aggiunto un cucchiaino di zucchero per caramellare è aggiustato di sale, poi ci ho condito gli spaghetti, facendoli saltare in padella un paio di minuti dopo averli scolati.

P.S. Alla fine ho aggiunto un pochino di parmigiano grattugiato, il che de-veganizzerebbe il tutto (oh, mondo crudele,) ma la pasta era buona anche senza.

Lascia un commento